Se ne parla sempre più spesso, nel web e non solo: l’intelligenza artificiale sta diventando una protagonista assoluta in tema di innovazione e nuove tecnologie, portando con sé una vera e propria rivoluzione che può influire su molti settori e professioni.
Molti temono che in tempi brevi l’intelligenza artificiale basata sul machine learning (apprendimento automatico) si “sostituirà” all’intelligenza umana: sarà veramente così?
Cosa ne sarà della nostra umana e fantasiosa creatività? Ci saranno realmente gli scenari apocalittici che alcuni prevedono, con l’AI che crea testi, immagini, articoli, dipinti, film e video, al posto degli umani?
La svolta tecnologica dell’AI desta preoccupazione mista a fascino e curiosità: è arrivato quindi il momento di chiederci seriamente quale sarà l’impatto reale dell’intelligenza artificiale sulla creatività, la comunicazione, l’arte, il mondo del (nostro) lavoro, della scuola e in tutto il web stesso.
L’intelligenza artificiale è quella parte dell’informatica che si occupa di ragionamento automatizzato e macchine intelligenti.
Questa intelligenza artificiale si sta sviluppando ed evolvendo ormai da alcuni anni, ma negli ultimi mesi è diventata nota e popolare anche per il grande pubblico.
Tool come Dall-E e ChatGPT stanno diventando ormai di uso comune: questi sofisticati software sono in grado di generare da soli testi, immagini, video, riassunti, traduzioni, il tutto a partire da precise istruzioni verbali
Come può esserci utile questa famigerata AI? Quali sono i vantaggi dell’intelligenza artificiale?
Intelligenza artificiale, conosciamola meglio
Per intelligenza artificiale si intende un programma o un software che simula i processi dell’intelligenza umana, come la risoluzione dei problemi, l’apprendimento, la capacità di pensare ed anche creare. L’intelligenza artificiale è progettata per essere precisa, seguire le istruzioni in modo infallibile e raggiungere obiettivi specifici.
Fortunatamente per noi, l’AI non è molto brava ad essere creativa e a prendere decisioni autonome, perché si focalizza solo sul raggiungimento dei risultati, segue alla lettera le istruzioni, e non riesce a dare interpretazioni differenti e a fare scelte non previste.
Ma siamo sicuri che sia così? Davvero l’intelligenza artificiale non è creativa? In realtà, lo è sempre di più. Ed è questo che preoccupa molti esperti e non: possiamo dire che preoccupa un po’ tutti.
I più noti tool di intelligenza artificiale sono quelli attivi nella scrittura di testi e conversazioni, come ChatGPT.
Molto conosciuto e utilizzato anche da studenti e dai copy stessi (sigh!), ChatGPT è un modello conversazionale sviluppato da OpenAI, in grado scrivere testi utilizzando il linguaggio naturale, intrattenere conversazioni, fornire informazioni. È stato lanciato nel novembre del 2022 ed è già universalmente utilizzato.
Non solo scrittura di testi, articoli e conversazioni: oltre alla scrittura, l’intelligenza artificiale si occupa ormai di tutti gli ambiti, anche creativi: immagini, fotografie, video, traduzioni, e addirittura dipinti.
Con appositi tools come Midjourney e Stable Diffusion, ad esempio, è possibile creare immagini semplicemente digitando le istruzioni indicando il risultato finale che si vuole ottenere.
Nel giro di pochi anni, accadrà veramente che l’intelligenza artificiale sostituirà la nostra creatività?
Creatività (umana) e intelligenza artificiale a confronto
La creatività è la capacità dell’uomo di creare con l’intelletto, con la fantasia. Essere creativi significa anche trovare nuove soluzioni a problemi o sfide: le persone creative hanno quindi inventiva e talento, sono innovative e in grado di vedere le cose da differenti punti di vista, trovando nuove idee o soluzioni. Il pensiero creativo implica la creazione di connessioni tra cose che potrebbero non sembrare correlate a prima vista: questo significa guardare un problema da diverse angolazioni, e trovare soluzioni inaspettate. Cosa che l’intelligenza artificiale non riesce a fare.
E già possiamo dire, CREATIVITÀ 1 – AI 0.
I software sviluppati dall’intelligenza artificiale sono progettati per essere logici e sistematici, e non hanno quindi l’impulsività, la fantasia e la spontaneità della creatività umana. L’intelligenza artificiale è programmata per elaborare informazioni in base a precise istruzioni impostate, e ottenere così un risultato particolare: non può scegliere di deviare da queste istruzioni e le sue azioni sono quindi prevedibili.
La creatività umana invece è imprevedibile, influenzata anche dalle emozioni, e non risponde a regole prestabilite né segue precise istruzioni. Il meccanismo per il quale nascono le idee creative e le intuizioni, non è affatto replicabile per l’Intelligenza Artificiale. Almeno per ora.
I vantaggi dell’IA nel processo creativo
Discostandoci da scenari pessimistici e apocalittici, bisogna comunque ammettere che l’intelligenza artificiale non rappresenta affatto il male assoluto per tutti i processi creativi, ma anzi può essere vantaggiosa e utile affiancandosi alla nostra creatività. D’altronde se le grandi multinazionali hi-tech e non solo stanno investendo in maniera massiccia in questa AI, significa che le sue potenzialità sono enormi, e il suo utilizzo sta portando e porterà realmente miglioramenti e innovazione in tutte le attività umane.
Come avviene per ogni tecnologia, l’intelligenza artificiale ha i suoi vantaggi e svantaggi: affiancare il suo utilizzo ai nostri processi creativi può aiutarci con attività ripetitive che richiedono analisi, raccolta di informazioni ed elaborazione dei dati.
L’intelligenza artificiale infatti può aiutarci ad automatizzare alcune attività, rendendo così il processo creativo più efficiente, veloce ed efficace, evitando sprechi di tempo ed aumentando la produttività. Per fare un esempio concreto e reale, l’intelligenza artificiale può ricercare ed elaborare sul web immagini e dati, aiutandoci così nel processo di brainstorming velocizzandolo.
Ovviamente non è semplice, nel campo della creatività, definire un confine netto che delimiti l’intervento umano e l’intelligenza artificiale: la creatività è soggettiva e non è facile misurarne la qualità, l’efficacia e la precisione.
La nostra creatività non può essere racchiusa in un insieme di equazioni, istruzioni precise, codici e formule matematiche: è un processo complesso, esclusivo del cervello umano, aperto a svariate interpretazioni, emozioni, e punti di vista.
“La capacità di provare ancora stupore è essenziale nel processo della creatività” diceva Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista britannico in tempi ben lontani dall’avvento dell’Intelligenza artificiale.
Sarà mai in grado, l’intelligenza artificiale, di provare stupore?
Noi di Hype Farm, ogni giorno ci stupiamo di fronte a nuove sfide da affrontare e nuovi traguardi da raggiungere: la creatività, non ci manca. Consapevoli che anche l’IA può essere una nostra alleata affiancandoci nei nostri processi, creativi e non, siamo pronti ad affrontare tutte le sfide del futuro, intelligenza artificiale compresa, con la creatività che ci distingue e che dona valore al nostro lavoro.